Mancano ormai poche ore all'asta organizzata dalla Rm Auction, tra le vetture che potremmo definire "protagoniste" lotto 122 Ghia Supersonic 8V , sicuramente è tra le auto più desiderabili, disponibilità economica permettendo. La stima è da capogiro $1,600,000 - $1,900,000, ma per portare a casa un gioiello che rappresenta l'apice del design Made in Italy, i collezionisti sarebbero disposti a tutto, ma le quotazioni di mercato inevitabilmente restringono la fascia ad un'elite di grandi intenditori e paperoni. La Ghia Supersonic 8V è un'auto straordinaria come lo è anche la sua storia, quasi nata per caso. Correva l'anno 1950 quando Fiat decise di presentare una vettura sportiva per rilanciare l'immagine del marchio sul mercato, in soli 2 anni, al salone di Parigi del 1952 venne presentata la prima 8V disegnata dall'Ingegner Rapi. La vettura riscontrò interesse positivo vista l'indiscutibile bellezza del mezzo, l'unico punto debole il prezzo, all'epoca molto impegnativo se confrontato con marchi ben più blasonati, risultato a testimonianza di questo è l'esiguo numero di esemplari prodotti; motivo per cui oggi ha una quotazione inestimabile, data da una bellezza estetica sublime, che è stata oggetto di vari studi da parte di numerosi carrozzieri, associata ad un'estrema rarità.
Nel 1954 la Casa del Lingotto decise di cessarne la produzione, ed è proprio in quest'ultimo periodo che gli ultimi gruppi telaio-motore non ancora venduti, vennero ceduti ad una serie di carrozzieri, citiamo Vignale, Bertone, Balbo, Pininfarina, Zagato, che trasformarono la 8V in altrettante fuoriserie dal fascino irresistibile. Tra queste arriviamo finalmente alla nostra protagosta del servizio, la Ghia , all'epoca era la carrozzeria di Torino nota ai più giovani per la partnership intercorsa con la Ford sin dagli anni '70, ecco che prese vita la "Supersonic".
La Ghia Supersonic è stata disegnata da Giovanni Savonuzzi, in un primo momento da destinare alla Mille Miglia del 1953, gara alla quale prese parte, motorizzata Alfa Romeo e preparata da Conrero, senza vedere traguardo. La vettura destinata alla corse in un secondo momento venne aggiornata con una nuova carrozzeria. In totale sono state prodotti solo 15 esemplari, di cui 7 ospitarono il propulsore Fiat e le altre 8 vennero equipaggiate con propulsori di altri marchi.