Sulle grandi ammiraglie della Stella corre la storia dell’innovazione
Dal 22 al 25 ottobre Mercedes-Benz torna a parlare al cuore degli appassionati in occasione di Auto e Moto d’Epoca, tradizionale appuntamento dedicato al mondo dell’heritage, che ogni anno apre le porte a visitatori provenienti da tutta Europa. Un nuovo viaggio tra tradizione e innovazione che quest’anno vede protagonista la Classe S, da sempre punto di riferimento delle ammiraglie premium, che dedica al Salone di Padova la sua anteprima assoluta per il pubblico europeo, dopo la show première al Salone di Pechino, lo scorso settembre. Un’anteprima che offre l’opportunità di ripercorrere la storia del modello più rappresentativo della Casa di Stoccarda, anche attraverso un’esclusiva esposizione di ‘oldtimer’, selezionate insieme al Mercedes-Benz Registro Italia, il punto di riferimento per gli appassionati del Classic nel nostro Paese. Mercedes-Benz porta ad Auto e Moto d’Epoca 2020, in programma alla Fiera di Padova dal 22 al 25 ottobre, il fascino delle ammiraglie, da sempre ambasciatrici delle grandi innovazioni che hanno rivoluzionato il mondo dell’automobile. Un testimone che oggi raccoglie la nuova generazione di Classe S, che farà la sua première italiana proprio in occasione del Salone di Padova, accompagnata da alcuni dei modelli rappresentativi della lunga storia dell’ammiraglia della Stella. “La Classe S è stata definita la migliore automobile al mondo, un riconoscimento importante, ma anche una grande responsabilità”, ha dichiarato Mirco Scarchilli, Responsabile Marketing Communication Experience Mercedes-Benz Italia. “A Padova vogliamo raccontare quei valori che, generazione dopo generazione, hanno confermato la nostra ammiraglia come il punto di riferimento dell’industria automobilistica in termini di innovazione, da tutti i punti di vista.” Per ripercorrere alcune delle grandi rivoluzioni introdotte da questo modello, le cui origini risalgono al 1951 con il debutto della 220 (W 187), a Padova saranno esposti alcuni tra i modelli più significativi della Storia di Classe S. Una preziosa selezione di ‘oldtimer’ curata dal Mercedes-Benz Registro Italia, la ‘casa’ degli appassionati del Classic nel nostro Paese. “Non è stato semplice selezionare quattro modelli che potessero raccontare la storia di Classe S. Un heritage unico, costruito attraverso tantissime icone, ognuna con la propria importanza”, ha dichiarato Francesco Martella, Presidente del Mercedes-Benz Registro Italia. “Così abbiamo scelto quattro valori identificativi di questa ammiraglia e li abbiamo fatti rappresentare da altrettanti modelli: esclusività, innovazione, performance e stile.” La tradizione delle grandi berline della Stella risale ai primi anni del secolo scorso e continua in epoca moderna con la W186 ‘Adenauer’, che in qualche modo rappresenta le origini di Classe S nel dopoguerra. La storia inizia, infatti, nell’aprile del 1951 quando, al primo Salone Internazionale dell'Automobile di Francoforte, tra le molte novità presentate, spiccano alcuni modelli di classe superiore. Una tra tutte, il modello 300, la vettura di serie più grande, esclusiva e veloce della produzione tedesca del suo tempo, che fin dal debutto fissa nuovi standard nel segmento premium.
La W 186 e la successiva W 189 divengono ben presto l'auto di rappresentanza per eccellenza, sia in ambiente politico che industriale, il picco più alto dell’ingnegneria automobilistica dell’epoca. Per questo motivo, il modello entra nella storia come la ‘Mercedes Adenauer’: fu infatti l'auto di servizio preferita dall'allora cancelliere tedesco Konrad Adenauer, che per tutto il tempo del suo mandato utilizzò esclusivamente questa vettura, anche nei viaggi all’estero. La sua prima auto ufficiale, del 1951, è esposta oggi nel museo ‘Haus der Geschichte’ di Bonn, mentre il modello 300 d del 1959, che Adenauer ha utilizzato dopo aver lasciato la scena politica, fa oggi parte della collezione del Museo Mercedes-Benz di Stoccarda. Dal 1963, il ruolo di ‘first lady’ per re e politici passò dalla Adenauer alla 600 della serie W 100, che ne raccolse l’eredità anche nella mitica versione Pullman, disponibile solo con motorie 8 cilindri. A Padova sarà esposta una Mercedes 300 W 189 del 1960. Meno impegnativi come motorizzazioni e dimensioni, ma altrettanto esclusivi sono i modelli ‘Codine’ o ‘Heckflosse’ che, oltre al design unico e distintivo, rappresentano vere e proprie pietre miliari di innovazione, legata soprattutto alla sicurezza passiva. Introdotta nel 1959, la serie W 111/W 112, porta a bordo per la prima volta il nuovo brevetto di Béla Barényi: una robusta cella di protezione per i passeggeri con zone di deformazione nella parte anteriore e posteriore. Anche gli interni furono progettati all’insegna della sicurezza con piantone di sterzo collassabile, volante imbottito centralmente, cruscotto imbottito, strumenti flessibili e parzialmente incassati. Un’altra caratteristica importante sono le nuove serrature speciali delle porte, che migliorano ulteriormente la sicurezza. Tra le curiosità legate a questa serie, le fintails, due piccole codine da cui deriva il soprannome che da sempre accompagna questo modello: una concessione stilistica influenzata dalla moda del momento che, con un design decisamente più sobrio, strizzava l’occhio allo stile delle auto americane. In mostra a Padova una W 111 220 SE ‘Codine’ del 1963. Nell'agosto 1965, debuttano i modelli 250 S, 250 SE e 300 SE, accomunate dallo stile di Paul Bracq, il cui elemento distintivo era la semplicità delle forme. Le codine si riducono fino a diventare quasi impercettibili e il design è immune dalla contaminazione delle mode, caratterizzato da un’eleganza sobria, che ancora oggi ha mantenuto la sua essenza senza tempo. Tre anni più tardi, nel 1968, fa il suo esordio la sua espressione più sportiva: la 300 SEL 6.3. Equipaggiata con un motore V8 da 250 CV viene presentata per la prima volta al Salone di Ginevra, con grande sorpresa di stampa e addetti ai lavori, perché nessuno si aspettava che l’ammiraglia per eccellenza della Stella potesse sconfinare in una sportività così decisa e marcata. Evidentemente non la pensavano così Aufrecht e Melker, i fondatori di AMG, che la iscrivono alla 24 Ore di Spa del 1971, potenziandone il motore. La 300 SEL 6.8 tagliò il traguardo al secondo posto, sfilando sotto le tribune in un’inedita livrea rossa, che le regalò il soprannome di Rote Sau, la scrofa rossa. Il modello esposto a Padova è una 300 SEL 6.3 (W 109) del 1968. A cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, la serie W 126 si afferma come trend setter per quanto riguarda stile e bellezza. Nata dalla matita di Bruno Sacco, è la prima Mercedes a rinunciare ai tradizionali paraurti cromati, sostituiti da paraurti deformabili in materiale sintetico, in grado di resistere ai piccoli urti in fase di manovra, senza riportare alcun danno. Il design della serie W 126, inizialmente considerato eccessivamente sobrio e anonimo da qualche osservatore, viene ben presto apprezzato per la sua eleganza senza tempo e ancora oggi rappresenta un importante modello di innovazione nel campo del design. Ma non solo: proprio sulla serie W 126, nel 1981 ha fatto il suo debutto nell’industria automobilistica l’airbag, che oggi rappresenta un elemento fondamentale per quanto riguarda la sicurezza dei veicoli. Altre peculiarità di questa generazione di Classe S sono le forme ottimizzate ai fini aerodinamici e la sistematica riduzione del peso allo scopo di abbattere le emissioni di sostanze inquinanti, cui contribuiscono anche i nuovi motori V8 in lega leggera. In rappresentanza di questa icona della Stella, a Padova sarà esposta una 500 SEL (W 126) del 1983.