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BORILE: eccellenza italiana in campo motociclistico.

Umberto Borile, costruttore artigianale di motociclette in provincia di Padova

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L'appassionato di moto d'epoca è anzitutto motociclista "nell'anima" e quindi interessato al mondo del motociclismo in generale, con un occhio di riguardo per determinati modelli e per certi costruttori.
A quest'ultima categoria appartiene Umberto Borile, costruttore artigianale di motociclette di Vo' in provincia di Padova, dove ha sede il reparto ricerca e sviluppo della fabbrica (la produzione è invece in provincia di Milano). Produzione non proprio a mano, ma comunque di poche centinaia di unità all'anno, suddivise fra due modelli: la MDV 300 (MDV sta per "moto da veci" in dialetto veneto) e la Multiuso.
Con la MDV 300 si fa un salto indietro nel tempo, negli anni '80 per l'esattezza, in quanto sembra di vedere una delle moto da regolarità tanto in voga a quei tempi. Da sottolineare la cura dei dettagli: serbatoio in alluminio battuto a mano, mozzi-ruota ricavati dal pieno e sella rivestita in pelle. E' l'ideale per fare del fuoristrada, col suo motore da 300 cc. e un peso ridotto di appena 114 kg..
La Multiuso invece è tutta un altro mezzo: bruttina esteticamente, fa della funzionalità e versatilità i suoi cavalli di battaglia; dal peso estremamente contenuto, monta un monocilindrico da 230 cc.
Il capolavoro dell'attuale produzione si chiama B500 Ricki in memoria di suo figlio scomparso prematuramente. E' costruita interamente a mano in pochissimi pezzi (si parla di un totale di sole 20 motociclette in tutto) nella sede di Vo' da Umberto Borile in persona. La linea ricorda le moto fuoristrada inglesi anni '60 e '70. E' equipaggiata con un motore GM da 500 cc. di derivazione speedway e di un cambio Norton a 4 marce. Decisamente un'opera d'arte.
Borile si è poi cimentato nel 2011 nella costruzione, rimasta a livello di esemplare unico, della B450 Scrambler, che ricalcava, anche nelle colorazioni e nei particolari, la Ducati Scrambler degli anni '70.
Qualcuno però ricorderà il modello che ha lanciato Borile nel firmamento dei Costruttori con la C maiuscola: la B500CR del 1999, dalla linea classica che più classica non si può, è la motocicletta allo stato puro. Non era colorata, ma tutta in alluminio lucidato a mano, così come a mano era costruita l'intera moto. Riscosse subito i pareri favorevoli del pubblico e della stampa specializzata.
I più romantici sperano che Borile ritorni a produrla, tanto intramontabile è la sua linea: indiscrezioni dicono invece che è previsto prossimamente un nuovo modello che ricalcherà le linee delle moto inglesi anni '60.
Staremo a vedere: di sicuro Umberto Borile rappresenta una eccellenza tutta italiana in campo motociclistico.